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L'Autore esamina le specie di Scafopodi del Neogene del Bacino del Mediterraneo, dandone un'ampia iconografia. Vengono riassunte varie notizie relative alle differenti specie ed in particolar modo viene proposta una rilettura filologicamente corretta delle diagnosi originarie. Due nuove specie sono istituite: Fustiaria (Fllstiaria) emersoni e Cadulus (Gadila) razzorei, dal Pliocene italiano. Anche le specie attuali mediterranee sono esaminate e correlate, ove occorra, alle forme fossili.
Nei sedimenti neritiei del Cretacico superiore dell'Appennino sono presenli dei miliolidi planispirali, involuti, spesso provvisti di stadio svolto. con apertura cribrata ed endoscheletro costituito, nelle logge adulte, da strato basale e da lame. Questi caratteri sono quelli che fino ad ora caratterizzavano il genere Raadshoovenia VAN DEN BOLD. Allo scopo di accertare fino a che punto le forme da me riscontrate differissero da quelle' guatemalteche ho esaminato alcuni esemplari di Raadshoovenia guatemalensis raccolti da VAN DEN BOLD. In essi ho potuto riscontrare dci caratteri interni più complessi di quelli che figurano nella diagnosi generica; questi sono costituiti, nelle logge adulte, oltre che da lame anche da strato basale e da pilastri che, lateralmente, si saldano tra loro e con le lame determinando camerette centrali e marginali. Si è reso perciò opportuno l'emendamento del genere Raadshoovenia e della sua specie tipo R. guatemalellsis. In base alla diagnosi emendata risultano sinonimi del genere di VAN DEN BOLD Cuvillierinella (PAPETTI e TEDESCHI, 1965) e Murciella (FOURCADE, 1966). Le forme da me rinvenute nell'Appennino e che soddisfano alla vecchia diagnosi di Raaclshoovenia sono state attribuite a Scandonea n. gen. la cui specie tipo è Scandonea samnitica n. sp. Si è proposta, inoltre, una diagnosi più comprensiva per ]a famiglia Alveolinidae al fine di poter inserire in essa il genere di VAN DEN BOLD. In questo lavoro ho accennato, in un apposito paragrafo, alla nomenclatura adottata. In particolare, le misure di altezza sono espresse da segmenti perpendicolari all'asse di avvolgimento o all'andamento della spira; per questo motivo altezza del guseio o dei giri sono sinonimi di diametro del guscio e diametro dei giri. Le misure di larghezza sono espresse da segmenti paralleli all'asse di avvolgimento; quelle di lunghezza vengono eseguite parallelamente all'andamento della spira.
Vengono descritti 2 nuovi sottogeneri di Agrilus: Lilliput (specie tipo: A. paracuspidatus Obenberger, 1939) e Agriphylus (specie tipo: A. maddalenae n. sp.). Vengono inoltre descritte 34 nuove specie e 4 nuove sottospecie di Agrilus (sensu lato) provenienti da diverse regioni del continente africano e dall' Arabia Saudita: A. (Paralophotus) sahelicus n. sp. del Marocco; A. (Diplolophotus) rastellii n. sp., A. (Paralophotus) rubescens n. sp., A. (Paralophotus) vo- 101 n. sp. del Senegal; A. (Lilliput) minimus n. sp., A. (Diplolopbotus) somalus n. sp., A. (Paralopbotus) myops n. sp. della Somalia; A. (Robertius) ocellatus n. sp. del Kenya; A. (Duftus) exoletus ugandensis n.ssp. dell'Uganda; A. (Pinarius) muehlei n. sp., A. (Robertius) provincialis n. sp., A. (Robertius) syndici n. sp., A. (Agrilus) wagneri n.sp. del Ruanda; A. (Pantberina) teocchii n. sp., A. (Robertius) delenilor celtivorus n. ssp., A. (Robertius) regius n. sp., A. (Roher/ius) ocularius n. sp., A. (Robertius) boanoi n. sp., A. (Robertius) mabokeamls n. sp.,A. Vlgrilus) parapupala n. sp.) A. (Agrilus) pupalinus n. sp., A. (Agrilus) hal'l7lodius centrafricanu.' n. ssp. della Repubblica Centrafricana; A. (Nigritius) leveyi n. sp., A. (Agrilus) 01- mii tropicus n. ssp. dello Zambia; A. (Agriphylus) maddalenac n. sp., Il. (Robertius) iniudicatus n. sp. della Sierra Leone; A. (Robertius) scutatus n. sp., Il. (Rohertius) rotundus n. sp. della Costa d'Avorio; A. (Robcrtius) zehra/us n. sp., Il. (Rohertius) subgravidus n. sp., A. (Agrilus) balena n. sp. del Camerun; Il. (Agripbylus) trico n. sp., A. (Pantherina) barbutulus n. sp., A. (Agrilus) salurnus 11. sp. dello Zaire; A. (Agrilus) olmii n. sp. del Mozambico; A. (Lilliput) lorscbbammcri n. sp. del Botswana e del Sud Africa.; A. (Robertius) bruschii n. sp. dei Sud Africa, Botswana e del Mozambico; A. (Bubagrilus) saudita n. sp. dell'Arabia Saudita. Sulla base dell\'esame del materiale tipico viene proposta infine una nuova sinonimia: A. schoutedeni Kerremans, 1913 (= A. rothkircbi Obenberger, 1923), nov. syn.
Gli Autori segnalano per il territorio delle Alpi Liguri 144 specie di Molluschi terrestri e 25 specie di Molluschi acquidulcicoli. L'elenco sistematico riporta, per ciascuna specie, eventuali sinonimie, segnalazioni di letteratura e di collezione e i risultati di ricerche di campagna effettuate dagli Autori negli anni 1977-84; inoltre, vengono fornite la geonemia e brevi considerazioni sulla distribuzionc geografica, le caratteristiche ecologichc ed eventuali problemi tassonomici. Segue un esame critico dei taxa di pteseilza dubbia o di incerta collocazione sistematica, ed un breve elenco delle specie presenti nelle aree circostanti l'area in esame, ma assenti in Alpi Liguri. La malacofauna terrestre delle Alpi Liguri (considerate in toto o nei tre Settori del Cuneese, Imperiese e Savonese) viene confrontata con quella di tre settori piu interni delle Alpi Occidentali (Alpi Marittime settentrionali, Alpi Cozie, Alpi Graie), di un settorc alpino meridionale (Alpi Marittime francesi) e di due settori appenninici (Appennino Ligure ed Aipi Apuane), mediante indici di similarit i di tipo binario (presenza-assenza di specie). Vengono inoltre confrontati tra loro gli spettri corologici delle aree sopracitate. L'area studiata non appare uniforme da1 punto di vista faunistico, ma diversamente caratterizzata nei diversi settori. Per la particolare posizione geografica e le peculiari caratteristiche paleoclimatiche, geomorfologiche ed ambientali, il popolamento malacologico delle Alpi Liguri si presenta qualitativamente vario ed ariicchito da correnti rnigratorie di diversa provenienza (alpina, W-mediterranes, appenninicii). Nella caratterizzazione della fauna e degli endemismi, sembra importante il ruolo di area di rifugio assunto dalle Alpi Liguri in epoca glaciale.
È stata effettuata una revisione sistematica sulle specie del genere Genista in Italia. L'indagine ha permesso di accertare la posizione tassonomica delle diverse entità che rappresentano il genere nel territorio italiano. In questa prima nota sono riferiti i risultati emersi dallo studio delle entità di sezioni a prevalente distribuzione in opposte zone del bacino del Mediterraneo e precisamente Erinacoides Spach del Mediterraneo occidentale ed Ephedrospartum Spach, Aureospartum sect. nova del Mediterraneo centrale. La sezione Erinacoides é rappresentata da G. salzmanii DC. in Sardegna e in Corsica, G. pichisermolliana sp. nov. in Sardegna, G. aspalathoides Lam. in Sicilia, Pantelleria, Africa settentrionale, G. desoleana Valso in Liguria, Toscana, Elba, Corsica e Sardegna, G. arbusensis Vals., G. sulcitana Valso e G. toluensis Valso in Sardegna. La sezione Aureospartum (sect. nova) comprende solo l'endemica sardo-sicula G. aetnensis (Raf.) DC. e l'Ephedrospartum racchiude G. ephedroides DC. presente in Sardegna, G. thyrrena Valso nell'arcipelago ponziano, G. gasparrini in Sicilia e G. cilentina Vals. in Campania e in Sicilia.