TY - JOUR A1 - Giudice, Alberto T1 - L'Impero romano d'Occidente e i Barbari : le invasioni e la disfatta economica del V secolo d.C. T2 - FeRA : Frankfurter elektronische Rundschau zur Altertumskunde N2 - Gli approfonditi studi che si sono svolti in questi ultimi decenni sul tardo antico hanno consentito di precisare le caratteristiche del periodo e di generare un acceso dibattito che, ancora oggi, dilania il mondo accademico che risulta essere smembrato in due scuole di pensiero: continuisti e catastrofisti. I primi, a seguito della rivoluzione copernicana di Peter Brown, considerano il tardo antico come un’età di transizione che segna il graduale passaggio dall’epoca antica a quella medievale. I secondi, al contrario, giudicano il periodo come un’epoca di cesura e di rottura con il mondo antico. Appare evidente che la diversa valutazione che si da all’epoca ha portato ad una distinta considerazione delle invasioni barbariche. Secondo i continuisti, infatti, le popolazioni che attraversano il confine germanico non provocano alterazioni nella struttura economica e politica dell’impero romano d’Occidente e affermano che i barbari si sono semplicemente “accomodati” nel territorio di Roma. Secondo i catastrofisti, invece, gli invasori hanno causato il declino economico e sociale di Roma portandola verso la caduta sancita nel 476 d.C. La sterile controversia, che ancora oggi è attiva nel mondo accademico, non ha consentito di precisare come i Barbari abbiano alterato il sistema economico romano poiché le due fazioni non hanno analizzato come gli “invasori” si siano inseriti all’interno di un apparato consolidato ma fragile. Il modello che qui si propone è sostanzialmente diverso da quello tradizionale: non si parlerà di continuità o di rottura ma di una alterazione sostanziale che porterà alla nascita di un nuovo mondo economico fondato su nuove basi. Per raggiungere questo scopo si sono analizzate sia le fonti letterarie che quelle archeologiche in maniera paritetica: nessuna delle due ha prevalso sull’altra in modo da non far risaltare ne l’idea della continuità ne quella della rottura. Y1 - 2011 UR - http://publikationen.ub.uni-frankfurt.de/frontdoor/index/index/docId/26851 UR - https://nbn-resolving.org/urn:nbn:de:hebis:30:3-268517 SN - 1862-8478 VL - 16 SP - 1 EP - 10 PB - Institut für Archäologische Wissenschaften CY - Frankfurt M. ER -