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Antonio Ghislanzoni conta indubbiamente tra i rappresentanti di rdievo dei librettisti italiani dellottocento. Attraverso documenti dellepoca, questo contributo intende gettare luce sulla sua collaborazione con Errico Petrella (1813-1 877), un contemporaneo di Giuseppe Verdi e, dopo questi, probabilmente loperista più in voga del periodo compreso tra il 1850 e il 1870. Seppure Ghislanzoni avesse elaborato gii precedentemente alcuni libretti, egli divenne noto al grande pubblico in realtà solo con i lavori per Petrella, allepoca assai popolare, e in particolare owiamente con il libretto tratto da "I promessi sposi". Grazie alla collaborazione con Verdi, che risale al medesimo periodo, la sua notorietà crebbe ulteriormente.
È stata effettuata una revisione sistematica sulle specie del genere Genista in Italia. L'indagine ha permesso di accertare la posizione tassonomica delle diverse entità che rappresentano il genere nel territorio italiano. In questa prima nota sono riferiti i risultati emersi dallo studio delle entità di sezioni a prevalente distribuzione in opposte zone del bacino del Mediterraneo e precisamente Erinacoides Spach del Mediterraneo occidentale ed Ephedrospartum Spach, Aureospartum sect. nova del Mediterraneo centrale. La sezione Erinacoides é rappresentata da G. salzmanii DC. in Sardegna e in Corsica, G. pichisermolliana sp. nov. in Sardegna, G. aspalathoides Lam. in Sicilia, Pantelleria, Africa settentrionale, G. desoleana Valso in Liguria, Toscana, Elba, Corsica e Sardegna, G. arbusensis Vals., G. sulcitana Valso e G. toluensis Valso in Sardegna. La sezione Aureospartum (sect. nova) comprende solo l'endemica sardo-sicula G. aetnensis (Raf.) DC. e l'Ephedrospartum racchiude G. ephedroides DC. presente in Sardegna, G. thyrrena Valso nell'arcipelago ponziano, G. gasparrini in Sicilia e G. cilentina Vals. in Campania e in Sicilia.
As an exemplum of that kind of “modern” art, in terms of Adorno, Kafka’s work is marked not only by its strictly “realistic” character, but also by the unavoidable critical and testimonial value of that realism. According to this perspective, both in Adorno and in Benjamin the testimonial aspect of Kafkian writing – that is of a writing as “dialectical image”, as memory of the unfullfilled possibility – it’s all the same not with its symbolical or “epiphanical” aspect but instead with its “allegorical” one.
Deutsche Fassung: Die Episteme des Rechts. Zu den erkenntnistheoretischen Grundlagen des reflexiven Rechts. In: Dieter Grimm (Hg.) Steigende Staatsaufgaben - sinkende Steuerungsfähigkeit des Rechts. Nomos, Baden-Baden 1990, 115-154. Englische Fassung: How the Law Thinks: Toward a Constructivist Epistemology of Law. Law and Society Review 23, 1989, 727-757, und in: Wolfgang Krohn, Günter Küppers und Helga Nowotny (Hg.) Self-Organization: Portrait of a Scientific Revolution. Sociology of the Sciences: A Yearbook, Bd. XIV. Kluwer, Boston, 1990, 87-113 und in: M.D.A. Freeman (Hg.) Lloyd's Introduction to Jurisprudence 6. Aufl. Sweet & Maxwell, London 1995, 636-654. Französische Fassung: Pour une épistémologie constructiviste du droit. In Gunther Teubner, Droit et réflexivité. Librairie générale de droit et de jurisprudence, Paris 1994, 171-204. Veränderte Fassung in: Annales: Economies, Sociétés, Civilisations 1992, Paris, 1149-1169. Italienische Fassung: Il diritto come soggetto epistemico: Per una epistemologie giuridica "costruttivista," Rivista critica del diritto privato 8, 1990, 287-326.
Both Walter Benjamin and Theodor W. Adorno consider ‘aesthetical experience’ as an “image experience” assuming a power of images “to set free forces” directed to produce or support aesthetical-political (Benjamin) or aesthetical-critical (Adorno) requirements. Profane illumination, ‘thinkimages’, phantasmagory, dialectical images, decayed ‘aura’ and technicalized images in Benjamin’s theory of aesthetical modernity. Expressive feature or “mimetic” eloquence in nature and art countering reality, dismantled ‘aura’ in contemporary desacralized work of art, but also persisting ‘aura’ in its meaningful dimension in Adorno’s aesthetical theory.
La presente nota, contiene la descrizione di 9 specie di Campodeidae del Nord America, le quali sono ritenute nuove per la scienza e in numero di tre sono anche riferite a nuovi generi. Oltre a tali specie io conosco del Nord America la Campodeidae succinea Nicolet (= C. americana Pack.), comunissima negli Stati del Nord Est, che sarà descritta in una nota sulle Campodee d'Europa, e la C. mexicana Pack., specie assai distinta che verrà illustrata prossimamente in un lavoro sui Tisanuri del Messico.
Fra le collezioni d'insetti, fatte finora nelle isole italiane dell'Egeo, quella dei Tisanuri Entotrofi è senza dubbio la più ricca, considerata in relazione al numero delle specie appartenenti a tale ordine. Essa comprende 8 specie e una varietà di Campodeidae, una di Projapygidae e 12 specie e 4 varietà di Japygidae. Notevole è la raccolta dell' Anajapyx vesiculosus Silv., che finora era noto soltanto dell' Italia meridionale, e la scoperta di ben 7 specie e una varietà nuove su 8 di Campodeidae e 9 specie e 4 varietà nuove di Japygidae su 12 specie e 4 varietà raccolte. Stando a questi dati si dovrebbe ritenere che per i Tisanuri Entotrofi abbiamo un alto endemismo nelle isole italiane dell'Egeo, ma prima di giungere ad. una affermazione conclusiva sarà necessario compiere altre ricerche in tali isole e in altre vicine dell' Arcipelago Egeo.
Negatività, trascendenza, utopia. La dialettica dell'opera d'arte nella Teoria estetica di Adorno
(2018)
Il seguente saggio, tenta di mettere a fuoco la relazione tra negatività e trascendenza così come emerge all'interno della riflessione estetica di Theodor Wiesengrund Adorno. La trascendenza, la relazione con l'eterogeneneo e l'alterità, e la dimensione riflessiva che, secondo Adorno, caratterizzano l'opera d'arte moderna, riguardano, in primo luogo, la ineliminabile tensione dell'opera d'arte verso il senso e, nello stesso tempo, l'impossibilità che esso possa totalmente compiersi all'interno dell'esperienza. In questa prospettiva, in un mondo dominato dal rischio della totale coincidenza tra opera e merce, fino alla identificazione tra arte e industria culturale, per Adorno, l'opera d'arte non si costituisce come tale per ciò che attraverso di essa si realizza, quanto, e forse soprattutto, per ciò che in essa rimane allo stato della potenza, per le possibilità intraviste che si conservano al suo interno che, coincidendo con la sua dimensione utopica, impediscono la piena identificazione tra opera d'arte e merce di consumo. Ciò che conta, da questo punto di vista, non è solo il passaggio da un senso potenziale a un significato determinato, né quello dal possibile al reale, quanto piuttosto - attraverso la continua e dialettica relazione tra essenza e apparenza, linguaggio e realtà, pensiero e sensibilità -, la contingenza stessa del significare e, di qui, la sua possibilità di non-essere o di essere-altrimenti.