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Studia Austriaca ; 13.2005
(2012)
Grazie all’accordo concluso con il Console Mario Erschen nel 1994, e rinnovato con la Dr. Stella Avallone nel 2003, anche questo nuovo volume di Studia austriaca esce per iniziativa congiunta del Forum Austriaco di Cultura (già Istituto Austriaco di Cultura) a Milano e della Sezione di Germanistica (già Istituto di Germanistica) del Dipartimento di Studi Linguistici, Letterari e Filologici (DI.LI.LE.FI) dell’Università degli Studi di Milano.
In un passo tratto dal monologo "Tre giorni" (1971) è rintracciabile un motivo centrale della poetica di Thomas Bernhard: la necessità esistenziale di muovere contra un'opera che si offre come totale e assoluta [...]. Il confronto spietato con l'arte accreditata: è questo il fulcro tematico di "Antichi maestri. Una commedia" (1985), uno tra gli ultimi e anche tra i piu riusciti romanzi di Thomas Bernhard.
In this article the author highlights some issues about Adorno’s thought that are fundamental to be acquired in the present age. It focuses on the questions most criticized in the postwar period: cultural industry, managed world, presumed snobbery about mass society, decline of aura, end of individuality, post-individual or pseudo-individuality, ticket mentality. Therefore, the author suggests to explain contemporary age starting from the Adornian model, an important interpretive antecedent to understand new media and the world that they produce. So this article underscores the similarity about many causes for reflection in Theodor W. Adorno and also H. Marcuse: in spite of oustanding differences, both theorists persist on the “power of negative thinking” and on the “feeling of the contrary”. This persistence lays the foundations of critical thought in Adorno, who shows parodying art such as the critical model par excellence. Finally, last pages are directed to remark the importance of Adorno’s thought such as metacritical philosophy, surely more fruitful than the paradigm of the “second generation” in the following decades.
Sguardi al limite : Il tema della soglia nel pensiero letterario di Thomas Bernhard e di Ernst Bloch
(2008)
[...] Nelle riflessioni di Bernhard, come in quelle di Bloch, l'esilità del traciato di confine tra opera ed esistenza contribuisce a determinare profondamente lo statuto stesso della immagine e dello sguardo che la contempla. Di fronte a un'arte che è divenuta terreno incerto, l'occhio dello spettatore non può che muoversi in costante bilico, sull'orlo del precipizio, sulla linea di demarcazione tra il mondo irredento e quel regno outopico che la rappresentazione artistica rivela. Ciò che emerge da entrambe le letture è la consapevolezza della necessità di calarsi nelle crepe e negli abissi della realtà. In fondo questo è uno degli insegnamenti fondamentali di Bloch: è nelle buche e nelle lacune che costellano il terreno dell'esistenza che si annida il possibile sognato. Il confine (lo Zwischenraum) incollocabile, tra vita e arte, deve essere affrontato in tutta la sua problematicità funambolesca, e non tolto per mezzo della creazione di un universo fittizio. La relazione pendolare restituisce il senso della cornice mobile, come consapevolezza della impossibilità di tracciare una fisionomia nitida e definitiva del reale. Sia nella prospettiva di Bemhard sia in quella di Bloch l'immagine che tiene prigionieria l'umanita e l'idea della forma formata, una soluzione definiva posticcia e inautentica. La necessaria contromossa consiste allora nell'affidarsi a uno sguardo inquieto, perché consapevole di un'alterità che sempre sfugge.
Scavi di Avigliana
(1875)
L'Autore esamina le specie di Scafopodi del Neogene del Bacino del Mediterraneo, dandone un'ampia iconografia. Vengono riassunte varie notizie relative alle differenti specie ed in particolar modo viene proposta una rilettura filologicamente corretta delle diagnosi originarie. Due nuove specie sono istituite: Fustiaria (Fllstiaria) emersoni e Cadulus (Gadila) razzorei, dal Pliocene italiano. Anche le specie attuali mediterranee sono esaminate e correlate, ove occorra, alle forme fossili.
Gli storici del diritto dell’età medievale – quei pochi, almeno, o pochissimi che ancora si interessano ai secoli che segnarono il passaggio dalla tarda antichità al primo medioevo – non possono che salutare con grande piacere il volume del L. riconoscendovi immediatamente un nuovo e prezioso strumento di lavoro. L’importanza della Gallia tardoantica e poi di quella merovingia nella storia della tradizione giuridica romanistica era certo già nota da tempo. Merito del L. non è però solo quello di riproporre all’interesse della storiografia un tema – quello della storia delle fonti normative e giurisprudenziali di quell’epoca così particolare – che negli ultimi decenni, nonostante alcune lodevoli eccezioni, sembrava avviato a un progressivo abbandono. Nella sua rassegna d’insieme, egli non si limita infatti a riferire lo stato delle ricerche aggiornando e integrando l’opera tuttora fondamentale del Conrat.1 Si sforza invece di intervenire costantemente, prendendo posizione in pratica su ogni questione e proponendo, di volta in volta, integrazioni, precisazioni e, soprattutto, originali considerazioni, frutto di lunghi studi personali. Un libro coraggioso e sovente originale, dunque, che – è facile prevedere – nelle librerie degli studiosi del diritto nell’età altomedievale troverà posto, appunto, accanto alla Geschichte del Conrat. ...
The Adornian theories are still a relevant theoretical and educational model, even fifty years after his death. The article develops exactly this aspect in many directions and it lingers on one of the masterpieces of the master of Frankfurt, Minima moralia, making use of hermeneutic critical thinking.
Rezension zu: Penelope Goodman, The Roman City and its periphery: from Rome to Gaul (London 2007)
(2011)
Der Verfasser berichtet über zoologische Erträge einer Reise nach Ägypten, Palästina und an die Küste der asiatischen Türkei. Ein Register erschließt die im Text genannten Tierarten, wobei die Insekten den größten Anteil haben.
Raoul Sage
(2010)
Enthält 2 Teile:
Oliva Menozzi: Introduction S. 1-10
Gloria Adinolfi, Silvano Agostini, Valentina Belfiore, Rodolfo Carmagnola, Maria Violeta Carniel, Vincenzo d’Ercole, Rocco D’Errico, Maria Giorgia Di Antonio, Eugenio Di Valerio, Maria Emilia Masci, Maria CristinaMancini, Oliva Menozzi, Donato Palumbo, Ilaria Zelante: Le metodologie, il team risultati preliminari del digital imaging. S. 11-52
Prevenzione e repressione nel contrasto al riciclaggio : un’indagine comparata tra Italia e Germania
(2023)
The doctoral thesis provides a comparative study of the Italian and the German crime of money laundering. Although the topic of the essay is double, its final purpose concerns solely the Italian criminal provision (article 648-bis of the Italian Criminal code, art. 648-bis c.p.) in the attempt to thoroughly investigate its offensiveness, underlying legal interest and legitimation as well as to propose a restrictive interpretation.
The first chapter defines the research topic and the comparative methodology which shall be used throughout the thesis. The comparison is hereby intended as a tool to not only describe, but also contextualize the German legislation and create a “dialogue” with the italian criminal provision. Also, the first chapter lays down the three fundamental questions upon whom the analysis will be built (“from where?”, “what?” and “who?”) and offers a conceptual framework of the crime of money laundering by enlightening the existing liaison between this criminal offence and the paradigm of crime-prevention; European and supranational law; and the activities of prosecution and intelligence.
The second chapter delves into the question “from where?”, that is, the question of the role and the meaning of the predicate offence in money laundering’s prevention as well as repression. Therefore, the topic of the predicate crime is examined both from the angle of the anti-money laundering obligations for private actors and from the strictly penal angle. The question of the contribution of the predicate offence to money laundering’s offensiveness is specifically investigated with regard to both supranational and national law (including the most recent reforms that took place in Italy and Germany).
The third chapter is dedicated to the question of “what” is money laundering. This topic is first of all addressed from a pre-normative point of view. To this end, the chapter begins with a survey of relevant criminological theories that have been developed in order to explain, on an empirical basis, the phenomenon of money laundering and its effects on economy and society. The chapter then moves on to the criminal law provisions by examining the shape and current interpretation of the national crimes of money laundering and interrogating their suitability in the light of the criminological suggestions.
With a view to drawing some conclusions on the Italian crime of money laundering, the fourth and last chapter explores the question of “who” launders, meaning the possibility for the author of the predicate offence to be punished as self-launderer. In this context, self-laundering is examined as a form of both rationalization and extremization of the crime of money laundering. Lastly, the doctoral thesis summarizes its findings and proposes a restrictive interpretation of art. 648-bis c.p.
In Paris, metropolis of xix century, Benjamin traces the new paradigm of modernity: the modern theatrical dimension corresponds to the artistic innovations and to the reproduction of aesthetical requests. Entfremdung and Neutralisierung are the main characters of the Ästhetisierung and they are one with the distraction as principle of reception and the conformism as principle of valuation. This is the context of the aura’s decline. The Adorno’s critical essay on the radio (1963) analyses the transformation of works of art in cultural gifts and, in particular, the loss of autonomy of the musical work of art in the radio listening. The Adorno’s remarks recognize the historical character of aura and a new possibility that it can re-emerge in a new historical dimension of the music.
The European Union is at the crossroads between intelligent expansion of future horizons and frightened shrinking to a perspective of local areas. Fear of descent of the citizens on one side and a politics of crisis, that goes along with harsh injustice have made upset the national societies against each other, missing courage on the side of politicians, to bring European issues to the fore, endanger the European project. There is only one way to overcome this situation by establishing a democratic union, which conserves not only the social and civilian achievements of the national state, as well as the assets of a greater democratic political unity, that offers an unity of European citizens and European state demos.
This article examines Adorno’s non-identity thinking and the moral role of mimesis. On the one hand, Adorno criticises Kant’s moral theory, revealing the heteronomy of morality and the untruth of subjective freedom, on the other he defends the utopistic urge of the “transcendental”, moving from finitude and imperfection. Adorno opposes to the bourgeois personality neither a naïve return to nature, nor a getting rid of the subject, but the individual as differentiated coexistence of self and otherness, spirit and nature.
Nei sedimenti neritiei del Cretacico superiore dell'Appennino sono presenli dei miliolidi planispirali, involuti, spesso provvisti di stadio svolto. con apertura cribrata ed endoscheletro costituito, nelle logge adulte, da strato basale e da lame. Questi caratteri sono quelli che fino ad ora caratterizzavano il genere Raadshoovenia VAN DEN BOLD. Allo scopo di accertare fino a che punto le forme da me riscontrate differissero da quelle' guatemalteche ho esaminato alcuni esemplari di Raadshoovenia guatemalensis raccolti da VAN DEN BOLD. In essi ho potuto riscontrare dci caratteri interni più complessi di quelli che figurano nella diagnosi generica; questi sono costituiti, nelle logge adulte, oltre che da lame anche da strato basale e da pilastri che, lateralmente, si saldano tra loro e con le lame determinando camerette centrali e marginali. Si è reso perciò opportuno l'emendamento del genere Raadshoovenia e della sua specie tipo R. guatemalellsis. In base alla diagnosi emendata risultano sinonimi del genere di VAN DEN BOLD Cuvillierinella (PAPETTI e TEDESCHI, 1965) e Murciella (FOURCADE, 1966). Le forme da me rinvenute nell'Appennino e che soddisfano alla vecchia diagnosi di Raaclshoovenia sono state attribuite a Scandonea n. gen. la cui specie tipo è Scandonea samnitica n. sp. Si è proposta, inoltre, una diagnosi più comprensiva per ]a famiglia Alveolinidae al fine di poter inserire in essa il genere di VAN DEN BOLD. In questo lavoro ho accennato, in un apposito paragrafo, alla nomenclatura adottata. In particolare, le misure di altezza sono espresse da segmenti perpendicolari all'asse di avvolgimento o all'andamento della spira; per questo motivo altezza del guseio o dei giri sono sinonimi di diametro del guscio e diametro dei giri. Le misure di larghezza sono espresse da segmenti paralleli all'asse di avvolgimento; quelle di lunghezza vengono eseguite parallelamente all'andamento della spira.
Tra le parole che si sono prestate agli usi più difformi e ambigui c'è sicuramente il concetto di progresso. Il motivo del "Fortschritt", che si è affermato nel XVIII secolo in contrapposizione alla visione ciclica propria dell'antichità, era associato all'idea di un incremento della produttività e alla prospettiva di uno sviluppo della storia umana. Questa deinizione positiva del progresso, per la quale al "dopo" corrisponde automaticamente il "meglio", sottende una concezione lineare della storia e rimanda a un modello tipicamente costruttivo. Ma il concetto di Fortschritt ha avuto una vita tutt'altro che pacifica: infatti ben presto si è affacciata prepotentemente sulla scena una visione ben diversa del progresso, che ha messo in crisi l'alone di gloria che sembrava accompagnarlo in dai suoi natali. In pochi luoghi è possibile misurare la crisi di questa gloriosa tradizione come nel capitalismo, dove l'ideologia dell'incremento quantitativo non ha portato ad alcun passo in avanti dal punto di vista qualitativo e in senso umano, ma piuttosto si è risolta in problemi globali e in dinamiche distruttive. Di fronte all'attestarsi di un progresso che è manifestazione di negatività, occorre mettere in guardia da un uso acritico della categoria del Fortschritt. È quanto sostiene Bloch in una conferenza tenuta nel 1955 e pubblicata l'anno successive con il titolo "Differenzierungen im Begriff Fortschritt". Come se non bastasse, sul fronte opposto c'è un'altra deriva da scongiurare: il problema che insorge sull'altro versante è quello di un totale rinnegamento del progresso. Si tratta di un errore teorico in cui molti sono caduti, e che segnala la necessità di una rilessione approfondita su questo tema. L'urgenza di interrogarsi sul "Was ist Fortschritt?" non deriva, per Bloch, dal fatto che il termine progresso sia di per sé poco chiaro e manifesto, ma semmai dal cattivo uso che ne è stato fatto Il primo passo da fare, secondo il programma blochiano di un recupero critico del "progresso", è quello di arginare gli intralci. Sono quei percorsi che sembrano condurre al Tiefenweg dell’Umano, e che invece si rivelano "vicoli ciechi" che non portano a nulla, o che sono costellati da botole che fanno ripiombare il viandante al punto di partenza. Da evitare sono inoltre quelle false piste che conducono in direzione contraria, nel senso opposto rispetto alla dimensione della Selbstbegegnung. Ciò che interessa a Bloch è denunciare le aporie contenute nel concetto stesso di "progresso", facendo afiorare quelle differenziazioni che lo rendono al contempo estremamente fragile ed ambiguo.
La presente nota, contiene la descrizione di 9 specie di Campodeidae del Nord America, le quali sono ritenute nuove per la scienza e in numero di tre sono anche riferite a nuovi generi. Oltre a tali specie io conosco del Nord America la Campodeidae succinea Nicolet (= C. americana Pack.), comunissima negli Stati del Nord Est, che sarà descritta in una nota sulle Campodee d'Europa, e la C. mexicana Pack., specie assai distinta che verrà illustrata prossimamente in un lavoro sui Tisanuri del Messico.
Fra le collezioni d'insetti, fatte finora nelle isole italiane dell'Egeo, quella dei Tisanuri Entotrofi è senza dubbio la più ricca, considerata in relazione al numero delle specie appartenenti a tale ordine. Essa comprende 8 specie e una varietà di Campodeidae, una di Projapygidae e 12 specie e 4 varietà di Japygidae. Notevole è la raccolta dell' Anajapyx vesiculosus Silv., che finora era noto soltanto dell' Italia meridionale, e la scoperta di ben 7 specie e una varietà nuove su 8 di Campodeidae e 9 specie e 4 varietà nuove di Japygidae su 12 specie e 4 varietà raccolte. Stando a questi dati si dovrebbe ritenere che per i Tisanuri Entotrofi abbiamo un alto endemismo nelle isole italiane dell'Egeo, ma prima di giungere ad. una affermazione conclusiva sarà necessario compiere altre ricerche in tali isole e in altre vicine dell' Arcipelago Egeo.
Vengono descritti 2 nuovi sottogeneri di Agrilus: Lilliput (specie tipo: A. paracuspidatus Obenberger, 1939) e Agriphylus (specie tipo: A. maddalenae n. sp.). Vengono inoltre descritte 34 nuove specie e 4 nuove sottospecie di Agrilus (sensu lato) provenienti da diverse regioni del continente africano e dall' Arabia Saudita: A. (Paralophotus) sahelicus n. sp. del Marocco; A. (Diplolophotus) rastellii n. sp., A. (Paralophotus) rubescens n. sp., A. (Paralophotus) vo- 101 n. sp. del Senegal; A. (Lilliput) minimus n. sp., A. (Diplolopbotus) somalus n. sp., A. (Paralopbotus) myops n. sp. della Somalia; A. (Robertius) ocellatus n. sp. del Kenya; A. (Duftus) exoletus ugandensis n.ssp. dell'Uganda; A. (Pinarius) muehlei n. sp., A. (Robertius) provincialis n. sp., A. (Robertius) syndici n. sp., A. (Agrilus) wagneri n.sp. del Ruanda; A. (Pantberina) teocchii n. sp., A. (Robertius) delenilor celtivorus n. ssp., A. (Robertius) regius n. sp., A. (Roher/ius) ocularius n. sp., A. (Robertius) boanoi n. sp., A. (Robertius) mabokeamls n. sp.,A. Vlgrilus) parapupala n. sp.) A. (Agrilus) pupalinus n. sp., A. (Agrilus) hal'l7lodius centrafricanu.' n. ssp. della Repubblica Centrafricana; A. (Nigritius) leveyi n. sp., A. (Agrilus) 01- mii tropicus n. ssp. dello Zambia; A. (Agriphylus) maddalenac n. sp., Il. (Robertius) iniudicatus n. sp. della Sierra Leone; A. (Robertius) scutatus n. sp., Il. (Rohertius) rotundus n. sp. della Costa d'Avorio; A. (Robcrtius) zehra/us n. sp., Il. (Rohertius) subgravidus n. sp., A. (Agrilus) balena n. sp. del Camerun; Il. (Agripbylus) trico n. sp., A. (Pantherina) barbutulus n. sp., A. (Agrilus) salurnus 11. sp. dello Zaire; A. (Agrilus) olmii n. sp. del Mozambico; A. (Lilliput) lorscbbammcri n. sp. del Botswana e del Sud Africa.; A. (Robertius) bruschii n. sp. dei Sud Africa, Botswana e del Mozambico; A. (Bubagrilus) saudita n. sp. dell'Arabia Saudita. Sulla base dell\'esame del materiale tipico viene proposta infine una nuova sinonimia: A. schoutedeni Kerremans, 1913 (= A. rothkircbi Obenberger, 1923), nov. syn.
Negatività, trascendenza, utopia. La dialettica dell'opera d'arte nella Teoria estetica di Adorno
(2018)
Il seguente saggio, tenta di mettere a fuoco la relazione tra negatività e trascendenza così come emerge all'interno della riflessione estetica di Theodor Wiesengrund Adorno. La trascendenza, la relazione con l'eterogeneneo e l'alterità, e la dimensione riflessiva che, secondo Adorno, caratterizzano l'opera d'arte moderna, riguardano, in primo luogo, la ineliminabile tensione dell'opera d'arte verso il senso e, nello stesso tempo, l'impossibilità che esso possa totalmente compiersi all'interno dell'esperienza. In questa prospettiva, in un mondo dominato dal rischio della totale coincidenza tra opera e merce, fino alla identificazione tra arte e industria culturale, per Adorno, l'opera d'arte non si costituisce come tale per ciò che attraverso di essa si realizza, quanto, e forse soprattutto, per ciò che in essa rimane allo stato della potenza, per le possibilità intraviste che si conservano al suo interno che, coincidendo con la sua dimensione utopica, impediscono la piena identificazione tra opera d'arte e merce di consumo. Ciò che conta, da questo punto di vista, non è solo il passaggio da un senso potenziale a un significato determinato, né quello dal possibile al reale, quanto piuttosto - attraverso la continua e dialettica relazione tra essenza e apparenza, linguaggio e realtà, pensiero e sensibilità -, la contingenza stessa del significare e, di qui, la sua possibilità di non-essere o di essere-altrimenti.
Gli Autori segnalano per il territorio delle Alpi Liguri 144 specie di Molluschi terrestri e 25 specie di Molluschi acquidulcicoli. L'elenco sistematico riporta, per ciascuna specie, eventuali sinonimie, segnalazioni di letteratura e di collezione e i risultati di ricerche di campagna effettuate dagli Autori negli anni 1977-84; inoltre, vengono fornite la geonemia e brevi considerazioni sulla distribuzionc geografica, le caratteristiche ecologichc ed eventuali problemi tassonomici. Segue un esame critico dei taxa di pteseilza dubbia o di incerta collocazione sistematica, ed un breve elenco delle specie presenti nelle aree circostanti l'area in esame, ma assenti in Alpi Liguri. La malacofauna terrestre delle Alpi Liguri (considerate in toto o nei tre Settori del Cuneese, Imperiese e Savonese) viene confrontata con quella di tre settori piu interni delle Alpi Occidentali (Alpi Marittime settentrionali, Alpi Cozie, Alpi Graie), di un settorc alpino meridionale (Alpi Marittime francesi) e di due settori appenninici (Appennino Ligure ed Aipi Apuane), mediante indici di similarit i di tipo binario (presenza-assenza di specie). Vengono inoltre confrontati tra loro gli spettri corologici delle aree sopracitate. L'area studiata non appare uniforme da1 punto di vista faunistico, ma diversamente caratterizzata nei diversi settori. Per la particolare posizione geografica e le peculiari caratteristiche paleoclimatiche, geomorfologiche ed ambientali, il popolamento malacologico delle Alpi Liguri si presenta qualitativamente vario ed ariicchito da correnti rnigratorie di diversa provenienza (alpina, W-mediterranes, appenninicii). Nella caratterizzazione della fauna e degli endemismi, sembra importante il ruolo di area di rifugio assunto dalle Alpi Liguri in epoca glaciale.
Il saggio si propone di approfondire due tendenze tipiche della musica contemporanea: la prima è il Minimalismo, movimento rappresentato da musicisti come La Monte Young, Philip Glass and Steve Reich, la seconda è la rave music (come la techno), caratteristica della popular culture nell’era postmoderna. Attraverso il pensiero di Adorno, e a partire dalla sua analisi dialettica del dualismo Schönberg-Stravinskij, il saggio propone una comprensione filosofica di concetti come “ripetizione” e “trascendenza”; l’assenza dello “sviluppo” in gran parte della produzione musicale degli ultimi decenni, nella popular music quanto nella musica colta, dimostra una dispersione del soggetto e dell’individuo, smarrito all’interno di un “eterno ritorno” della struttura ritmica che può essere ricompreso nei termini di un “eterno ritorno dell’identico” e non nei termini di un “eterno ritorno della possibilità”; in quest’ottica, a venire sacrificata è anche la dimensione della trascendenza, che non a caso viene ricercata spesso nell’esotismo dei culti orientali o nel consumo di sostanze stupefacenti. L’insistenza nel Minimalismo della ripetizione come unica ed estrema categoria di riferimento e norma estetica, produrrà infatti nel corso degli ultimi anni una dicotomia apparentemente contraddittoria, ma che invece esprime la medesima matrice logica: da un lato l’invasamento edonistico del beat elettronico della musica dance elettronica, dall’altro la proposta commerciale della produzione industriale della musica pop. Non è un caso che proprio il Minimalismo sia sfociato in entrambe queste due tendenze, mostrandosi come la cifra comune originaria, traducendosi nella musica rave o nella musica rock.