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The essay by Adorno and Horkheimer about The Culture Industry (in the volume Dialectic of Enlightment) represents for Alberto Abruzzese the starting point of a reasoning on the intellectuals' role, the crisis of humanistic and academic knowledge and the new “screen and network” society. The author uses The Culture Industry as a text on the western civilization's sunset and at the same time on the metamorphosis of mass cultural production. Abruzzese refers to those scholars who deepened these issues with passion and acumen. From Benjamin to Canetti, from Debord to Foucault, from Lukacs to McLuhan: Abruzzese analyses a whole research path in media culture with the frankness of a personal self-examination.
Enthält 2 Teile:
Oliva Menozzi: Introduction S. 1-10
Gloria Adinolfi, Silvano Agostini, Valentina Belfiore, Rodolfo Carmagnola, Maria Violeta Carniel, Vincenzo d’Ercole, Rocco D’Errico, Maria Giorgia Di Antonio, Eugenio Di Valerio, Maria Emilia Masci, Maria CristinaMancini, Oliva Menozzi, Donato Palumbo, Ilaria Zelante: Le metodologie, il team risultati preliminari del digital imaging. S. 11-52
Il saggio si propone di approfondire due tendenze tipiche della musica contemporanea: la prima è il Minimalismo, movimento rappresentato da musicisti come La Monte Young, Philip Glass and Steve Reich, la seconda è la rave music (come la techno), caratteristica della popular culture nell’era postmoderna. Attraverso il pensiero di Adorno, e a partire dalla sua analisi dialettica del dualismo Schönberg-Stravinskij, il saggio propone una comprensione filosofica di concetti come “ripetizione” e “trascendenza”; l’assenza dello “sviluppo” in gran parte della produzione musicale degli ultimi decenni, nella popular music quanto nella musica colta, dimostra una dispersione del soggetto e dell’individuo, smarrito all’interno di un “eterno ritorno” della struttura ritmica che può essere ricompreso nei termini di un “eterno ritorno dell’identico” e non nei termini di un “eterno ritorno della possibilità”; in quest’ottica, a venire sacrificata è anche la dimensione della trascendenza, che non a caso viene ricercata spesso nell’esotismo dei culti orientali o nel consumo di sostanze stupefacenti. L’insistenza nel Minimalismo della ripetizione come unica ed estrema categoria di riferimento e norma estetica, produrrà infatti nel corso degli ultimi anni una dicotomia apparentemente contraddittoria, ma che invece esprime la medesima matrice logica: da un lato l’invasamento edonistico del beat elettronico della musica dance elettronica, dall’altro la proposta commerciale della produzione industriale della musica pop. Non è un caso che proprio il Minimalismo sia sfociato in entrambe queste due tendenze, mostrandosi come la cifra comune originaria, traducendosi nella musica rave o nella musica rock.
Sulla scorta di 135 rilievi per lo piu inediti, eseguiti negli orizzonti collinare e submontano delle Prealpi calcaree italiane tra il Lago Maggiore e quelle di Garda, vien proposto un inquadramento fitosociologico a livello di alleanza dei boschi misti di latifoglie a prevalenza di Ostrya carpinifolia, denominado provvisoriamente come segue le rispettive associazioni presunte: Asperulo taurinae-Tilietum Ellenb. et Klötzli 1972 (Tilion); Symphyto tuberosi-Ostryetum prov. (Cephalanthero-Fagion); Carpino betuli-Ostryetum Ellenb. et Klötzli 1972 (Carpinion); Fraxino orni-Ostryetum Ellenb. et Klötzli 1972 (Quercion pubescenti-petraeae).
Il presente lavoro ha come oggetto d'esame lo scontro del filosofo neo-idealista Giovanni Gentile (1875-1944) col Modernismo cattolico. Obiettivo del lavoro è offrire per la prima volta un esame completo della controversa, durata sei anni, dal 1903 al 1909, attraverso una constestualizzazione storico ecclesiastica e storico filosofica di essa. Il tutto basandosi sulla pubblicazione di inediti fonti d'archivio.
La Florula del Monte Baro, sino dalle prime volte che io ebbi occasione di visitare il suo campo, parvomi così ricca da meritare un catalogo speciale. Nè in seguito da tale parere valse a distogliermi il considorare che le suo specie piu notevoli, da gran tempo, in parte già erano state indicate dal Comolli (1), dal Parlatore (2), dall'Artaria (3); imperciocchè le indicazioni di questi autori, mentre costitniscono altrettante preziose contribuzioni alla conoscenza della Florula di quel monte, come è naturale, non possono darne che una rappresentazione affatto insufficiente.
Il catalogo da me divisato è ora compiuto e più non mi rimane che di presentario ai giovani amici dell'amabile scienza, ciò che mi induco a fare con la speram:a che valga a facilitare la determinazione delle specie di quella località, così meritevole di essere scelta a meta eli botaniche escursioni.
Il colore delle passioni : la "Filosofia morale" del Tesauro tra gli aforismi di Salvator Rosa
(2000)
L'osservazione secondo la quale lo scarto come oggetto di ricerca sia allo stesso tempo un effetto della sua ricerca è ciò che l'articolo traccia in tre studi sulla spazzatura: Rubbish! di William Rathje e Cullen Murphy, Un mondo usa e getta di Guido Viale e Das Miill-System di Volker Grassmuck e Christian Unverzagt. Questi tre studi esemplificano tre modi di presentare lo scarto: esplorazione, problema e ricie/aggio. Guardarli come argomenti scientifici ci permette di discutere di ciò che è considerato scarto ponendo domande di presentazione testuale e, allo stesso tempo, di chiedere quali conseguenze abbia la presentazione per il concetto scientifico dello scarto.
La tradizione funeraria dell’isola di Cipro prevede fin da età Geometrica ed Arcaica l’utilizzo di sepolture di tipo rupestre, in modo particolare di camere ipogee ricavate solitamente al di sotto del banco roccioso, che possono essere viste come uno sviluppo delle tombe a camera dell'età del Bronzo. A partire dalla fase di transizione da età Classica ad età Ellenistica, con la presenza tolemaica nell'isola, vengono importati nuovi modelli e le camere vengono regolarizzate e dotate di elementi "monumentali" interni. In questa sede si analizzano le tipologie della loculus chamber e le attestazioni di utilizzo dell'arcosolium nell'area delle antiche città di Paphos e Kourion.
In this article the author highlights some issues about Adorno’s thought that are fundamental to be acquired in the present age. It focuses on the questions most criticized in the postwar period: cultural industry, managed world, presumed snobbery about mass society, decline of aura, end of individuality, post-individual or pseudo-individuality, ticket mentality. Therefore, the author suggests to explain contemporary age starting from the Adornian model, an important interpretive antecedent to understand new media and the world that they produce. So this article underscores the similarity about many causes for reflection in Theodor W. Adorno and also H. Marcuse: in spite of oustanding differences, both theorists persist on the “power of negative thinking” and on the “feeling of the contrary”. This persistence lays the foundations of critical thought in Adorno, who shows parodying art such as the critical model par excellence. Finally, last pages are directed to remark the importance of Adorno’s thought such as metacritical philosophy, surely more fruitful than the paradigm of the “second generation” in the following decades.
La distribuzione geografica delle 21 specie di Zygaena e 8 specie di Adscitinae viventi nelle Alpi Liguri è stata analizzata sia nei suoi rapporti col resto della fauna paleartica, sia a livello italiano e ligure. Tale indagine ha consentito di evidenziare l'esistenza di numerosi centri di rifugio e speciazione e di mettere in luce diverse aree di transizione primaria e secondaria intese secondo il senso di Thorpe (1983). Il significato adattativo del cosiddetto melanismo littorale (Burgeff 1950) è discusso in termini di conquista di una nuova nicchia ecologica e di caduta nel valore aposematico.
Si espongono i risultati delle ricerche, riguardo agli scavi alla stratigrafia, la sedimentologia e alla industria litica, nel giacimento di Montemiletto (AV). Si tratta di una frattura beante il cui riempimento è probabilmente avvenuto in un breve arco di tempo e comprende tre momenti principali di sedimentazione: sedimenti fini (argille) nella parte più bassa, grossolani (sabbie) nella parte mediana e ancora fini (limi) in quella alta. L'industria litica, raccolta in tutti i livelli, e omogenea nell'intera serie, è riferita ad un Musteriano a denticolati, caratterizzato da una scarsa varietà di tipi; in genere su scheggia piatta; di tecnica debolmente levallois.
Gli Autori presentano i risultati preliminari dello studio interdisciplinare (geostratigrafia e paleopedologia; palinologia; malaccfaune; faune mammologiche; industrie; datazioni raiometriche) dei depositi würmiani, fortemente antropizzati, del Riparo Tagliente in Valpantena (Monti Lessini). I depositi più antichi, riferibili al I Pleniglaciale wiirmiano e alla parte iniziale del Würm medio, contengono industrie del Paleolitico Medio e della fase arcaica del Paleolitico Superiore (Aurignaziano a dufours). Una fase erosiva, la deposizione di ghiale fluviali all'esterno del riparo e fenomeni di geliflusso sono riconducibili al II Pleniglaciale würmiano. I depositi più recenti, riferibili al Tardiglaciale (dal Dryas antico all'oscillazione di Alleriöd), hanno dato industrie dell'Epigravettiano italico finale e altri resti di occupazione antropica del riparo (strutture di abitato, oggetti ornamentali, una sepoltura, opere d'arte). Le sequenze di industrie musteriane cd epigravcttianc del Riparo Tngliente costituiscono attualmente il punto di riferimento fondamentale per lo studio dei complessi del Paleolitico Medio e della fine del Paleolitico Superiore nell'Italia nordorientale.
Il lupo e la volpe nel pozzo : racconto e ideologia dal Roman de Renart al Renart le Contrefait
(1979)
Gli Autori segnalano per il territorio delle Alpi Liguri 144 specie di Molluschi terrestri e 25 specie di Molluschi acquidulcicoli. L'elenco sistematico riporta, per ciascuna specie, eventuali sinonimie, segnalazioni di letteratura e di collezione e i risultati di ricerche di campagna effettuate dagli Autori negli anni 1977-84; inoltre, vengono fornite la geonemia e brevi considerazioni sulla distribuzionc geografica, le caratteristiche ecologichc ed eventuali problemi tassonomici. Segue un esame critico dei taxa di pteseilza dubbia o di incerta collocazione sistematica, ed un breve elenco delle specie presenti nelle aree circostanti l'area in esame, ma assenti in Alpi Liguri. La malacofauna terrestre delle Alpi Liguri (considerate in toto o nei tre Settori del Cuneese, Imperiese e Savonese) viene confrontata con quella di tre settori piu interni delle Alpi Occidentali (Alpi Marittime settentrionali, Alpi Cozie, Alpi Graie), di un settorc alpino meridionale (Alpi Marittime francesi) e di due settori appenninici (Appennino Ligure ed Aipi Apuane), mediante indici di similarit i di tipo binario (presenza-assenza di specie). Vengono inoltre confrontati tra loro gli spettri corologici delle aree sopracitate. L'area studiata non appare uniforme da1 punto di vista faunistico, ma diversamente caratterizzata nei diversi settori. Per la particolare posizione geografica e le peculiari caratteristiche paleoclimatiche, geomorfologiche ed ambientali, il popolamento malacologico delle Alpi Liguri si presenta qualitativamente vario ed ariicchito da correnti rnigratorie di diversa provenienza (alpina, W-mediterranes, appenninicii). Nella caratterizzazione della fauna e degli endemismi, sembra importante il ruolo di area di rifugio assunto dalle Alpi Liguri in epoca glaciale.
L'obiettivo del presente articolo è quello di offrire una visione complementare a quella abituale del romanzo "Die Entdeckung der Currywurst" di Uwe Timm in cui vengano privilegiati gli aspetti del romanzo che lo identificano come opera di World Literature. Se fino ad ora il romanzo è stato principalmente letto come un romanzo tedesco di guerra, con questa lettura si intende far emergere gli aspetti che di esso oltrepassano i confini nazionali e linguistici. Per fare questo si osserveranno in breve i punti di contatto fra la WL e la letteratura postcoloniale, dalla quale la WL stessa ha origine. In particolare si concentrerà l'attenzione sugli elementi del romanzo che evidenziano il rapporto con le letterature e culture di oltre confine, come la cornice narrativa, in cui la narrazione principale si iscrive; le contaminazioni letterarie che emergono dal racconto e infine i numerosi esempi di relazione fra centro e periferia. Inoltre, verrà evidenziato come il periodo storico in cui il romanzo è ambientato, ovvero quello della 'Stunde Null', abbia esso stesso dei contatti intrinseci con le teorie postcoloniali. Si mostrerà come la tesi dell'afferenza del presente romanzo alla WL, sia sostenuta dal fatto che anche attraverso romanzi precedenti, Uwe Timm mostra un interesse spiccato nei confronti delle realtà degli altri paesi e continenti e dell’eredità coloniale dell'Europa.
The Adornian theories are still a relevant theoretical and educational model, even fifty years after his death. The article develops exactly this aspect in many directions and it lingers on one of the masterpieces of the master of Frankfurt, Minima moralia, making use of hermeneutic critical thinking.
The paper aims to investigate the impact of Axel Honneth’s work – in particular his theory of recognition – within sociology. After indicating the sociological elements of his theoretical proposal and comparing some current discussions, the paper sketches out the main empirical applications of the theory of recognition: contemporary identitarian configurations, the social exclusion of minority groups, social movements, intercultural relations and the changes in the world of work in late modern society. In the final part, the paper highlights some developments in contemporary sociological theory that could limit the sociological reception of Honneth’s work.
L'Autore esamina le specie di Scafopodi del Neogene del Bacino del Mediterraneo, dandone un'ampia iconografia. Vengono riassunte varie notizie relative alle differenti specie ed in particolar modo viene proposta una rilettura filologicamente corretta delle diagnosi originarie. Due nuove specie sono istituite: Fustiaria (Fllstiaria) emersoni e Cadulus (Gadila) razzorei, dal Pliocene italiano. Anche le specie attuali mediterranee sono esaminate e correlate, ove occorra, alle forme fossili.
Il Conte Umberto I. (Biancamano) : ricerche e documenti ; parte terza ; parte quarta ed ultima
(1878)
A synthesis of the Carabid fauna of the Central and Eastern Alps and Pre-Alps, from a biogeographical point of view, is presented. Only the Italian side of the Alpine chain is considered, from the basin of the Toce river to the Trieste and Gorizia Karst. Main features of the landscape are: 1. an ancient orogenetic history and evolution, that made this area available to the colonization by carabids, of both gondwanaland and laurasian lineages, since the lower Tertiary; 2. a marked geological and geo-morphological complexity, with highest elevation at Pizzo Bernina m 4.049; 3. the presence of a very developed, dolomitic-calcareous and markedly carsified prealpine belt, rich of deep and large hypogean systems (also at high altitude), which makes this area highly different, from the geo-morphological point of view, from the Western Alps; 4. the geographic position, as a mountain chain of some 750 kms between central Europe and the Padanian plain, connected with the Caravanche and the Dinaric chain and close to the Adriatic sea in me Eastern part; 5. finally, a puzzled climate situation, that includes xero-thermic areas (500-700 mm of rain per year, also in some intra-alpine sectors), close to highly rainy areas - more than 2.500 mm per year - in the westernmost and easternmost parts of the chain. Thus, like in the Western Alps, sub-mediterranean vegetation types, dose to cool-moist forests, coexist with high-altitude environments above the timber line. These facts explain the heterogeneity, the richness, the variety, and the interest of the carabid fauna of the area: the highest number of species (658) ascertained so far, i.e. 112 of the whole Italian carabid fauna and about 115 of the carabid fauna cited so far for the Europe in politic sense, fi·om me Canary islands to the Urals; the high number of euri- or stenoendemites (204, i.e. abour 31 % of the species, 3/5 of which concentrated in the pre-alpine belt), and the complex origins and/or affinities of different taxa. A large number of species (174, i.e. 26%) belongs to European chorotypes (European, South-European or typically Alpine), and even more (255, i.e. 38%) to Holarctic (Holarctic, Palaearccic, West-Palaearctic, Asiatic-European, Siberian-European, Central-Asiatic-European, Central-Asiatic-European-Mediterrancan, Turanic-European, Turanic-EuropeanMediterranean, European-Mediterranean) chorotypes. This darum confirms the well known role, both of connection and separation, that the Alps as a whole played between Europe and the Mediterranean area. Furthermore, it is to be recalled the presence, in some localities of the Eastern Alps, of micro thermophilous, boreal species, like Miscodera arctica, now widespread in Northern regions of the Holarctic Region. Many orophilous, forest-dwelling, riparian and hygrophilolls species, are of northern, north-eastern, ruranic or dinaric-balkanian origin. A very small, bur interesting group of thermophilous elements (mostly Harpalini), originally from the Mediterranean area or temperate steppes, during the hypsothermic periods of the Pleistocene and Olocene, reached the Central and Eastern Alps and Pre-Alps, and persist in xerothermlc biotopes. Some of these could increase their range of distribution as a consequence human activities in agricultural use overgrazing and deforestation. Some others, like Carabus montivagus and Laemostenus algerinus, seem to be present owing to very recent anthropogenic introduction. From the biogeograpic point of view, however the most important group of species is represented by the impressive number of endemics (204, of which 116 species restricted to politic Italy), either eurendemics to Central and Eastern Alps and Pre-Alps, or stenoendemics to single sectors of the area or to very small biotopes (caves, isolated montane massifs): among these, we may cite some large-sized species like Cychrus cylindricollis, endemic at high altitude, to the Central Pre-Alps, several montane, very localized Trechus species, many subterranean, highly specialized Trechini of the peculiar genera Boldoriella, Orotrechus, Anophthalmus, Allegrettia, Italaphaenops, Lessinodytes: many Pterostlchini, and others, Most of them must be considered as pre-Quaternarian elements, With affinltl,es either til Gondwana (such as the blind Reicheina of the genus Alpiodytes), or in the Angarian (as the Broscosoma species) areas, They are, the result of an ancient, subtropical or temperate forest dweller Carabid fauna, tied now to soil: forest littter, superficlal subterranean environment, caves, and upper montane refugia, Both from floristic and faunistic informatlon, It IS a well known fact that the pre-alpine belt as a whole represents a large, unique Pleistocene refugium, that shows a scenario of marked isolation and speciation in mountains, valleys and hypogean compartments. The analysis of the entire Carabid fauna in the Central and Eastern Alps and Pre-Alps shows that the present composition and complexity is the result both of ancient clado-vicariance events and of recellt, ecological factors, These facts surprisingly make this area (not only concerning carabids) very close to important towns and to one of the most populated, cultivated and industrialized area of Italy (the Padanian plain), and in spite of its relatively small surface, one of the most important hot spar of biodiversity in Europe, in which many biotopes are presently highly endangered, or in some cases completely destroyed, A checklist of the Carabid species of the Central and Eastern Alps and Pre-Alps, with their chororypes, is added.
Amidi ed imidi tartariche
(1917)
"Si potrebbe credere, che i due concetti 'stato territoriale' e 'feudo' siano fino a un certo grado opposti": così Ernst Klebel introduce, aprendo nel 1956 Territorialstaat und Lehen, la contraddizione a suo avviso insita nell’accostare due forme tanto diverse di organizzazione politica, quali sono quella che fonda la propria autorità su un principio astratto di ordinamento territoriale e l’altra che afferma invece la propria superiorità attraverso legami personali come quelli vassallatici. ...
This article examines Adorno’s non-identity thinking and the moral role of mimesis. On the one hand, Adorno criticises Kant’s moral theory, revealing the heteronomy of morality and the untruth of subjective freedom, on the other he defends the utopistic urge of the “transcendental”, moving from finitude and imperfection. Adorno opposes to the bourgeois personality neither a naïve return to nature, nor a getting rid of the subject, but the individual as differentiated coexistence of self and otherness, spirit and nature.
Adorno’s negative dialectics wants to free the thought from the dictates of the system, taking position against the illusion to grasp the essence of reality by logic. Against that false idea of totality, Adorno devises a philosophy of fragment, a logic of disgregation that presupposes a different concept of totality: a fragmented, scattered and conflicting wholeness. The anti systematic thinking of Adorno is configured, however, as a systematic rejection of any systematic formulation: philosophy can at most claiming a pretension to truth by the practice of interpretation. A dialectic configuration of fragments of totality is at stake here: so, the arrangement of such fragments can both produce an image of reality endowed with meaning and also unfold through heterogeneous combinations that are not definitive, but always renewable from time to time. In Adorno’s reflection are so expressed two different instances which are complementary at the same time: on the one hand it represents the critical and negative element against the system and its hybris, on the other hand it expresses the need of the thought to go beyond and overcome that fragmentation, showing how the need of unity of the system is a need of the thought in itself.
Der Verfasser berichtet über zoologische Erträge einer Reise nach Ägypten, Palästina und an die Küste der asiatischen Türkei. Ein Register erschließt die im Text genannten Tierarten, wobei die Insekten den größten Anteil haben.
Una notte del 1749 la giovane ebrea romana Anna del Monte, diciottenne membro di un’importante famiglia del ghetto, fu prelevata in casa dagli sbirri e condotta alla Pia Casa dei Catecumeni – un’istituzione fondata nel 1542/43 per ospitare coloro che intendevano convertirsi al cattolicesimo. Nel caso di Anna, si voleva sondare la sua volontà di convertirsi e indurla a compiere tale passo. Questo rapimento era una misura legale – come è noto anche dai lavori di Marina Caffiero –che poteva colpire qualunque ebreo fosse accusato di aver manifestato il desiderio o l’intenzione di convertirsi al cattolicesimo – ma anche colui o colei che un convertito avesse »offerto« alla fede cristiana, qualora il neofito potesse rivendicare su di lui/lei la patria potestas, interpretata in senso lato. Era stato un sedicente promesso sposo – il neofito Sabato Coen – ad offrire alla fede Anna del Monte, probabilmente con la speranza di stipulare un matrimonio vantaggioso al quale egli avrebbe potuto difficilmente ambire, considerando le sue umili origini. Anna fu trattenuta ai Catecumeni per 13 giorni, dei quali tenne il novero mettendo da parte una delle due uova che le venivano portate quotidianamente su sua richiesta. Durante l’internamento resistette ai tentativi conversionistici, alle lusinghe e alle minacce di ecclesiastici e neofiti e finanche al maldestro tentativo di battesimo di un predicatore, che cercò di perfezionare il rito gettandole addosso dell’acqua – tentativo al quale la giovane reagì dichiarando di non voler aver nulla a che fare con le sue "superstizioni" e di subire il gesto come "se le avesse urinato addosso un cane". Salda nel rifiuto del battesimo, Anna fu infine restituita al ghetto. ...
Vengono descritti 2 nuovi sottogeneri di Agrilus: Lilliput (specie tipo: A. paracuspidatus Obenberger, 1939) e Agriphylus (specie tipo: A. maddalenae n. sp.). Vengono inoltre descritte 34 nuove specie e 4 nuove sottospecie di Agrilus (sensu lato) provenienti da diverse regioni del continente africano e dall' Arabia Saudita: A. (Paralophotus) sahelicus n. sp. del Marocco; A. (Diplolophotus) rastellii n. sp., A. (Paralophotus) rubescens n. sp., A. (Paralophotus) vo- 101 n. sp. del Senegal; A. (Lilliput) minimus n. sp., A. (Diplolopbotus) somalus n. sp., A. (Paralopbotus) myops n. sp. della Somalia; A. (Robertius) ocellatus n. sp. del Kenya; A. (Duftus) exoletus ugandensis n.ssp. dell'Uganda; A. (Pinarius) muehlei n. sp., A. (Robertius) provincialis n. sp., A. (Robertius) syndici n. sp., A. (Agrilus) wagneri n.sp. del Ruanda; A. (Pantberina) teocchii n. sp., A. (Robertius) delenilor celtivorus n. ssp., A. (Robertius) regius n. sp., A. (Roher/ius) ocularius n. sp., A. (Robertius) boanoi n. sp., A. (Robertius) mabokeamls n. sp.,A. Vlgrilus) parapupala n. sp.) A. (Agrilus) pupalinus n. sp., A. (Agrilus) hal'l7lodius centrafricanu.' n. ssp. della Repubblica Centrafricana; A. (Nigritius) leveyi n. sp., A. (Agrilus) 01- mii tropicus n. ssp. dello Zambia; A. (Agriphylus) maddalenac n. sp., Il. (Robertius) iniudicatus n. sp. della Sierra Leone; A. (Robertius) scutatus n. sp., Il. (Rohertius) rotundus n. sp. della Costa d'Avorio; A. (Robcrtius) zehra/us n. sp., Il. (Rohertius) subgravidus n. sp., A. (Agrilus) balena n. sp. del Camerun; Il. (Agripbylus) trico n. sp., A. (Pantherina) barbutulus n. sp., A. (Agrilus) salurnus 11. sp. dello Zaire; A. (Agrilus) olmii n. sp. del Mozambico; A. (Lilliput) lorscbbammcri n. sp. del Botswana e del Sud Africa.; A. (Robertius) bruschii n. sp. dei Sud Africa, Botswana e del Mozambico; A. (Bubagrilus) saudita n. sp. dell'Arabia Saudita. Sulla base dell\'esame del materiale tipico viene proposta infine una nuova sinonimia: A. schoutedeni Kerremans, 1913 (= A. rothkircbi Obenberger, 1923), nov. syn.
Nei sedimenti neritiei del Cretacico superiore dell'Appennino sono presenli dei miliolidi planispirali, involuti, spesso provvisti di stadio svolto. con apertura cribrata ed endoscheletro costituito, nelle logge adulte, da strato basale e da lame. Questi caratteri sono quelli che fino ad ora caratterizzavano il genere Raadshoovenia VAN DEN BOLD. Allo scopo di accertare fino a che punto le forme da me riscontrate differissero da quelle' guatemalteche ho esaminato alcuni esemplari di Raadshoovenia guatemalensis raccolti da VAN DEN BOLD. In essi ho potuto riscontrare dci caratteri interni più complessi di quelli che figurano nella diagnosi generica; questi sono costituiti, nelle logge adulte, oltre che da lame anche da strato basale e da pilastri che, lateralmente, si saldano tra loro e con le lame determinando camerette centrali e marginali. Si è reso perciò opportuno l'emendamento del genere Raadshoovenia e della sua specie tipo R. guatemalellsis. In base alla diagnosi emendata risultano sinonimi del genere di VAN DEN BOLD Cuvillierinella (PAPETTI e TEDESCHI, 1965) e Murciella (FOURCADE, 1966). Le forme da me rinvenute nell'Appennino e che soddisfano alla vecchia diagnosi di Raaclshoovenia sono state attribuite a Scandonea n. gen. la cui specie tipo è Scandonea samnitica n. sp. Si è proposta, inoltre, una diagnosi più comprensiva per ]a famiglia Alveolinidae al fine di poter inserire in essa il genere di VAN DEN BOLD. In questo lavoro ho accennato, in un apposito paragrafo, alla nomenclatura adottata. In particolare, le misure di altezza sono espresse da segmenti perpendicolari all'asse di avvolgimento o all'andamento della spira; per questo motivo altezza del guseio o dei giri sono sinonimi di diametro del guscio e diametro dei giri. Le misure di larghezza sono espresse da segmenti paralleli all'asse di avvolgimento; quelle di lunghezza vengono eseguite parallelamente all'andamento della spira.
In order to celebrate the seventieth anniversary of Benjamin's death, the conference "Dialectic images and sudden constellations: Warburg, Benjamin, Adorno" was held in Florence. The idea, common to the three authors, of a truth content that can only be realised in its concrete and istantaneous configuration, was embodied here in the form of a "philosophical concert", where contributions by philosophers, philologists and historians of arts and architecture succeeded each other.
The paper proposes a new understanding of the notion of “aura” as it emerges, including similarities and differences, in the aesthetic thought of Walter Benjamin and Theodor W. Adorno. In particular, the paper shows how, not only in Adorno but already in Benjamin, such a concept designates also the capacity of artwork to refers, by its own internal, to an irreducible otherness. In this perspective, in a world increasingly dominated by a tendency to homologation and mercification – with the resulting identification of art and cultural industry –, contemporary art looks like a continuous oscillation between the will to deny aura and, other times, the awareness of its necessary survival, closely related (in particular, according to Adorno) to the recognition of the need to “save” not only the appearance but also, by that very fact, the aesthetic autonomy.
Il saggio approfondisce l’opera di due artisti fondamentali degli ultimi decenni, ovvero Antoni Tàpies e Bill Viola. La loro produzione artistica riesce a sfuggire alla condanna che Th. W. Adorno fa di tutti quei movimenti che rimettono in questione il concetto di arte e la nozione di opera. Questi due artisti salvano lo statuto dell’arte nella società post-industriale, vale a dire in un momento in cui le trasformazioni profonde del sistema culturale rischiano di minacciare la sopravvivenza della creazione artistica, come se la razionalità estetica non potesse che abdicare davanti alla razionalità strumentale. Sono pochi i pittori che come Antoni Tàpies riescono a infondere alla materia inanimata un’irradiazione e una capacità di evocazione tanto intense, mentre per Bill Viola tutte le opere d’arte rappresentano cose invisibili e la stessa tecnologia digitale non è altro che una forma più pura per avvicinarsi a quelle realtà non fisiche e non visibili che stanno sotto alle cose visibili del mondo. La scommessa di Tàpies e Viola riguarda la sopravvivenza dell’arte nell’universo mercantile di una società sempre più amministrata e sottoposta agli imperativi economici; la loro produzione pare mirata a renderci consapevoli della nostra mortalità, offrendo immagini in grado di mettere in connessione la dimensione sensibile e quella spirituale, il visibile e l’invisibile, aprendo lo spazio a una trascendenza che sembrava completamente svanita.
Starting from Warburg, the distinguishing mark of an image, considered as identity-difference of visible and invisible, is its offering itself as an implementation of a temporality, and at the same time of a memory that is immanent in the sensible structure of the image. It’s what we find both in Benjamin and in Adorno: in both cases, it is just because the image is marked by a “internal time” that it is able to have a critical function towards reality, and at the same time an utopian character that is all the same with its non-renounceable testimonial task.
L’autore ricostruisce l’impatto del saggio di Max Weber sulla città nella storiografia tedesca a partire dalla fine degli anni Ottanta. Esso indica altresì il significato politico della "scoperta" weberiana della città come nucleo genetico della politica occidentale, con il suo universalismo che Weber data addirittura all’incontro tra gli apostoli Pietro e Paolo ad Antiochia. La "città" è per Weber la sede della possibilità teorica e fattuale di creare un diritto autonomo e nuovo. Essa è certamente il luogo di origine della predominanza politica della borghesia, ma nel paradigma weberiano basato sulla razionalizzazione come processo tipico della cultura occidentale, essa indica un percorso che prosegue ancora oggi nell’epoca delle migrazioni e della globalizzazione.
Nonostante una carrieraaccademica costruita e fondata nellaScienza del diritto, "in quanto giurista" Max Weber viene pochissi-mo preso in considerazione, in particolare proprio daparte della ri-cerca tedesca. Si cercheràqui di mostrare, partendodalla sua Dis-sertazione in Storia del diritto, l’impronta ricevutada Weber dal-l’ultima fase della Scuola storica e il significato che ciòebbe per il suosuccessivo lavoro come sociologo del diritto ma anche per il tipoparticolare della sua costruzione concettuale sociologica. ...
Nell’ambito di questo seminario, il mio compito, come da titolo, non consisterà in un’esposizione del progetto, ma in una riflessione sul medesimo, condotta dall’esterno e in linea con gli interessi della ricerca tedesca. Quanto dirò dovrà dimostrare che proprio una riflessione di questo tipo può condurci nei pressi di questioni ero ciali e spesso non sollevate consapevolmente -, le quali concernono intrecci di relazioni scientifiche, afferiscono, di conseguenza, anche al progetto e possono evidenziarne il significato per la storia della scienza tedesca. ...
Der Dichter Paul Celan übersetzte aus sieben Sprachen ins Deutsche, weigerte sich aber zeit seines Lebens seine eigenen Gedichte zu übertragen. Zu der Frage, ob seine Lyrik überhaupt übersetzbar sei, hat er sich zudem meistens sehr skeptisch geäußert. Doch für seine Frau, die französische Künstlerin Gisèle Celan-Lestrange, verfasste er Vokabellisten und Interlinearübersetzungen zu einigen seiner Gedichte. Anhand des Briefwechsels, den die Partner fast 20 Jahre lang führten, soll die Bedeutung des Sprachwechsels im Leben und Werk Celans thematisiert werden. Denn der Wechsel zwischen dem Französischen der Briefe und dem Deutschen der Gedichte, zwischen der Sprache des Exils und der Muttersprache spiegelt zweifellos die Frage nach der individuellen und künstlerischen Identität wider. Die im Briefwechsel enthaltenen französischen Fassungen der Gedichte stellen daher einen absoluten Einzelfall dar. Der Dichter verstand diese Texte nicht als Übertragungen im vollen Sinn des Wortes, trotzdem gewähren sie dem Interpreten einen einzigartigen Einblick in die Werkstatt des Dichters. Die vergleichende Analyse der deutschen und französischen Fassung der Einzeltexte zeigt, wie die Tätigkeit des Dichters und die des Übersetzers Paul Celans zueinander beisteuerten.
In Paris, metropolis of xix century, Benjamin traces the new paradigm of modernity: the modern theatrical dimension corresponds to the artistic innovations and to the reproduction of aesthetical requests. Entfremdung and Neutralisierung are the main characters of the Ästhetisierung and they are one with the distraction as principle of reception and the conformism as principle of valuation. This is the context of the aura’s decline. The Adorno’s critical essay on the radio (1963) analyses the transformation of works of art in cultural gifts and, in particular, the loss of autonomy of the musical work of art in the radio listening. The Adorno’s remarks recognize the historical character of aura and a new possibility that it can re-emerge in a new historical dimension of the music.
Scavi di Avigliana
(1875)
Critical Theory offers a new way to understand not only the society, but also the individual. In particular, I will focus on the thought of Adorno and his conception of society.
First, I want to investigate the Adornian description of society in its totalitarian face and in its paradoxical relationship with the individual. The individual, first element of society, without which any society cannot be imaged, paradoxically finds – in the society – its liquidation and destruction.
Secondly, I want to consider the Adornian revolutionary statement in a conversation with Horkheimer of a need of a “New Manifesto”. Do we need it even today? Would be really possible a new Marxian society in our world? The attempt to answer to those questions will conclude my paper.
Il saggio propone una ricostruzione critica della concezione di impegno e di politicità della letteratura formulate da Brecht e da Adorno. Concezioni opposte che possono essere considerate le formulazioni più efficaci delle due posizioni predominanti nel dibattito estetico del Novecento.
Adorno fonda la politicità della letteratura sulla sua autonomia e sulla liberazione della forma. La politicità dell’arte scaturisce per lui dal rifiuto della discorsività, dalla aggressiva sottrazione del senso, dalla esposizione del negativo. La sua è una concezione dell’impegno elitaria che subordina il discorso artistico a quello filosofico. Brecht fonda la possibilità politiche della letteratura sulla consapevolezza della medialità dell’esperienza. Può essere rivoluzionario solo l’autore che ha riflettuto sulle mediali condizioni della propria produzione e produce opere che non sono espressione di una soggettività ma lavoro alla trasformazione e al cambiamento di funzione dei dispositivi mediali e delle istituzioni in cui agisce.
The paper proposes a comprehensive analysis of the paragraph which Biton, in his work known under the title Construction of Machines of War and Catapults, dedicates to the explanation of the so called σαμβύκη, a kind of scaling ladder on wheels designed by Damios of Kolophon. On the basis of both mechanical and textual considerations the κοχλίας, whose revolving movement produces the oscillation of the ladder, should be interpreted as a cylindrical horizontal roller (like Marsden suggests) and not as a vertical screw (like Lendle thinks). Accordingly, the supporting structure of the machine should be understood much less massive than what has been thought by scholars after Marsden.
È noto che i Poliorketika di Enea Tattico costituiscono un affresco straordinario sulla vita di una piccola comunità greca della metà del IV sec. a.C. sotto la minaccia di un assedio. Gran parte degli sforzi dell’autore è rivolta ad istruire i cittadini su come prepararsi a sostenere un blocco imposto dal nemico: tramite un’attenta regolamentazione delle attività quotidiane si mira a mantenere unita la comunità, nella convinzione che i pericoli maggiori possano giungere dall’interno. Soltanto nei paragrafi conclusivi di ciò che rimane dei Poliorketika (i quali, si ricordi, sono mutili del finale), e precisamente a partire dal capitolo 32, si inaugura "l’unica sezione unitaria sicuramente individuabile", come riconosciuto dalla critica, dedicata stavolta alle contromisure da adottare in previsione di attacchi portati direttamente contro le mura con l’ausilio di mezzi d’assalto, scale e operazioni di scavo. ...
Una recente edizione dei Poliorketika di Apollodoro di Damasco ha riproposto alla comunità scientifica quest’opera poco conosciuta, rendendo disponibile un testo che, data la sua natura puramente tecnica, rientra nel novero delle poche testimonianze greco-latine in cui vengono descritti nel dettaglio alcuni congegni ossidionali e riveste pertanto una notevole rilevanza per la nostra conoscenza della poliorcetica antica. ...
Se il legislatore volesse incriminare nuove condotte o aggravare il trattamento sanzionatorio previsto per tipologie di condotte già penalmente rilevanti, lo potrebbe fare solo con efficacia per il futuro.
Il divieto costituzionale di retroattività impedisce, da un lato, che un comportamento penalmente irrilevante possa essere soggetto a sanzione penale dopo la sua commissione e, dall’altro lato, che una condotta già penalmente rilevante possa essere oggetto di un incremento del trattamento sanzionatorio rispetto a quello previsto al momento del fatto.
Qualora un comportamento penalmente irrilevante al momento della sua commissione diventi, al contrario, penalmente rilevante a seguito del verificarsi di un cambio di interpretazione giurisprudenziale oppure finisca per essere sanzionato (in astratto) con pene più sfavorevoli, quali garanzie sono riconosciute al cittadino?
La Corte costituzionale nel 1988 aveva dichiarato la parziale illegittimità costituzionale della disciplina dell’ignorantia legis, consacrando il principio secondo cui l’ignoranza inevitabile della legge penale scusa il soggetto. Principio che però non ha impedito in tutti questi anni alla giurisprudenza (di legittimità, anche nella sua massima istanza) di riconoscere ai mutamenti giurisprudenziali sfavorevoli efficacia retroattiva, quindi rispetto a fatti già verificatisi.
Più recentemente si è diffusa, su impulso della Corte di Strasburgo, l’idea secondo cui i mutamenti giurisprudenziali peggiorativi non possono retroagire solo laddove imprevedibili.
Secondo l’opinione tuttora maggioritaria, il divieto di retroattività non potrebbe o non dovrebbe svolgere alcun ruolo di garanzia in questi casi in quanto il riconoscimento del medesimo divieto anche rispetto ai mutamenti giurisprudenziali in malam partem determinerebbe l’equiparazione del “diritto giurisprudenziale” alla legge sul piano delle fonti del diritto penale, equiparazione evidentemente insostenibile sulla base del nostro modello costituzionale di separazione dei poteri. È davvero così?
Il lavoro affronta, in prospettiva anche europea e comparata, il tema delle garanzie costituzionali riconosciute al singolo cittadino a fronte del verificarsi di un mutamento giurisprudenziale (soprattutto in seno alle Sezioni unite) produttivo di conseguenze sfavorevoli.
The article describes the witnesses of three Venetian chronicles of the Houghton Library of the Harvard University in Cambridge (Massachusetts). The paper manuscript Ital. 67, dating to the 16th century, is acephalous and contains a history of Venice from 1106 to the 15th century. The story ends, in fact, by mentioning the noble captain Piero Loredan (1372 - 28 October 1438). The codex belonged to the Ward M. Canaday couple, who donated it to the Houghton library in 1964. The paper manuscript Ital. 178 dates to the XV century (the term post quem is 1417) and contains a history of Venice from the origins to the fifteenth century. It is mutilated in the final part. The codex belonged first to Walter Sneyd (1809-1888), then to Charles William Previté-Orton (1877-1947). It is not possible at the moment to indicate the exact date when the manuscript became part of the collection of the Houghton Library, where it is housed since 1996. The paper manuscript Riant 12 dates to the 17th century and contains a Chronicle of Venice from its foundation until 1432. The codex belonged to Count Paul Edouard Didier Riant (1836-1888) and entered the library of Harvard University in 1899. Keywords Venetian chronicles. Description of manuscripts. Houghton Library of Cambridge (Massachusetts). Ms. Ital. 67. Ital. 178. Riant 12.
The paper deals with an aspect of materiality in language as it is expressed in the complex metaphor of glottophagia, invented by Louis-Jean Calvet in the context of linguistics and colonialism. In this article the term is released from Calvet's unilateral negative use of the term as he focuses on its relation to orality, and instead it is linked with the positive literal tradition of eating written language as e.g. in the Bible and in the Classical Antiquity. From this point of view, glottophagia's poetological function as destroying, combining, reanimating, and purifying language emerges as a crucial feature of literary texts by Umberto Eco, Wolfdietrich Schnurre and Yoko Tawada.
The evolution of Critical Theory in the thought of Jürgen Habermas has important consequences for political questions, influencing the actual intellectual debate. This paper examines the main works and studies of Habermas about the epistemology of social sciences, the critique of late capitalist society, the public sphere and democracy, and proposes a comparison with the positions of Jacques Derrida, to have a better comprehension of this evolution.
L'Impero romano d'Occidente e i Barbari : le invasioni e la disfatta economica del V secolo d.C.
(2011)
Gli approfonditi studi che si sono svolti in questi ultimi decenni sul tardo antico hanno
consentito di precisare le caratteristiche del periodo e di generare un acceso dibattito
che, ancora oggi, dilania il mondo accademico che risulta essere smembrato in due
scuole di pensiero: continuisti e catastrofisti. I primi, a seguito della rivoluzione
copernicana di Peter Brown, considerano il tardo antico come un’età di transizione
che segna il graduale passaggio dall’epoca antica a quella medievale. I secondi, al
contrario, giudicano il periodo come un’epoca di cesura e di rottura con il mondo antico.
Appare evidente che la diversa valutazione che si da all’epoca ha portato ad
una distinta considerazione delle invasioni barbariche. Secondo i continuisti, infatti, le
popolazioni che attraversano il confine germanico non provocano alterazioni nella
struttura economica e politica dell’impero romano d’Occidente e affermano che i
barbari si sono semplicemente “accomodati” nel territorio di Roma. Secondo i
catastrofisti, invece, gli invasori hanno causato il declino economico e sociale di
Roma portandola verso la caduta sancita nel 476 d.C.
La sterile controversia, che ancora oggi è attiva nel mondo accademico, non ha
consentito di precisare come i Barbari abbiano alterato il sistema economico romano
poiché le due fazioni non hanno analizzato come gli “invasori” si siano inseriti
all’interno di un apparato consolidato ma fragile.
Il modello che qui si propone è sostanzialmente diverso da quello tradizionale:
non si parlerà di continuità o di rottura ma di una alterazione sostanziale che porterà
alla nascita di un nuovo mondo economico fondato su nuove basi.
Per raggiungere questo scopo si sono analizzate sia le fonti letterarie che
quelle archeologiche in maniera paritetica: nessuna delle due ha prevalso sull’altra in
modo da non far risaltare ne l’idea della continuità ne quella della rottura.
In precedenti saggi ho già evidenziato, analizzando il commercio a lungo raggio e interessandomi del dibattito storiografico sul tardoantico, come l’analisi dei dati archeologici consenta di individuare molte caratteristiche del c.d. "basso impero" e le trasformazioni che avvengono in questo periodo.
A seguito della rivolta giudaica, svoltasi nel biennio 115 – 117 d.C., la città di Cirene, che rappresentava uno dei punti focali del conflitto, risultava essere in forte declino. Le fonti letterarie e le testimonianze archeologiche rilevano che la polis e il suo territorio furono duramente colpite dal tumulto tanto è vero che la chora fu trovata deserta e i monumenti pubblici furono distrutti. Adriano intervenne con un intenso programma di ricostruzione volto al restauro dei principali monumenti della città come è tramandato dalle numerose testimonianze epigrafiche. L’intervento, però, non riguardò soltanto la ristrutturazione della polis ma comportò, come sarà evidenziato nel corso dello studio, anche la ricostruzione del tessuto sociale. In questo saggio saranno delineati gli interventi che Adriano attua a favore di Cirene e sarà messa in evidenza anche l’ideologia politica, resa esplicita mediante determinate azioni, che sostiene l’azione dell’imperatore. ...
Il presente studio ha come oggetto di ricerca gli olympieia costruiti durante l’Impero di Adriano che, come sarà sottolineato nel corso della disamina effettuata, svolgono una funzione di fondamentale importanza nella politica ecumenica perseguita dall’imperatore. Il princeps, come è tramandato dalle fonti letterarie, concentrerà la propria azione sulla pacificazione dell’impero e sulla rivalutazione delle province che furono poste al medesimo livello di Roma con il fine di consentire l’unità del vasto territorio amministrato dall’Urbe. A tal fine Adriano compie numerosi viaggi nelle province per risolverne di persona i problemi e tali peregrinazioni sono accompagnate da una serie di azioni che, opportunamente propagandate, daranno inizio ad un lungo periodo di pace nell’impero: l’imperatore elargisce numerosi doni alle città che visita, fonda nuovi santuari e poleis. La costruzione degli olympieia, come sarà dimostrato nel corso di questo studio, rappresentano, al pari di altre fondazioni religiose inaugurate durante i 21 anni del governo di Adriano, il fulcro della politica perseguita dal princeps. Per dimostrare la funzione di questi si è scelto un approccio metodologico che consente di prendere in considerazione sia gli aspetti architettonici che quelli ideologici. L’evidenza presentata in questo studio, pertanto, include due serie complementari di dati: nella prima parte sono presentati i dati archeologici sui santuari; nella seconda sono inseriti nel contesto politico\ideologico dell’età adrianea.
Questo saggio descrive il progetto ambizioso del costituzionalismo moderno e lo distingue dalla mera giuridicizzazione del potere pubblico. Esso mostra le sfide del costituzionalismo derivanti dalla perdita di identità del potere statale e del potere pubblico. Il saggio afferma la persistenza della necessità di regolare il potere pubblico, indipendentemente dal fatto che sia esercitato dalle autorità statali o da organizzazioni internazionali. Tuttavia, esso solleva dubbi sul fatto che il potere pubblico frammentato a livello internazionale possa essere regolato in modo tale da soddisfare le richieste del costituzionalismo. È in corso una giuridicizzazione che manca delle caratteristiche fondamentali del costituzionalismo. Come realizzare una compensazione in questo senso resta una domanda aperta.
This study points out the methodological centrality assumed by the notion of “physiognomy”, both in Benjamin and in Adorno, namely the idea that the forms of the works of art, and generally those of the visual phenomena, are direct “expression”, in a micro-monadological way, of an historical-social sense, not otherwise attainable. On the one hand Benjamin’s physiognomy shows a particular interpretative “openness” to its objects, on the other that of Adorno remains subjected to an epistemological model of “totality”, from the Hegelian-Marxian tradition, which risks compromising the hermeneutic efficacy of its own original philosophical approach.
The European Union is at the crossroads between intelligent expansion of future horizons and frightened shrinking to a perspective of local areas. Fear of descent of the citizens on one side and a politics of crisis, that goes along with harsh injustice have made upset the national societies against each other, missing courage on the side of politicians, to bring European issues to the fore, endanger the European project. There is only one way to overcome this situation by establishing a democratic union, which conserves not only the social and civilian achievements of the national state, as well as the assets of a greater democratic political unity, that offers an unity of European citizens and European state demos.
L’omaggio di due amici
(2019)
Il primo maggio del 2009 è stato celebrato presso il St Anthony’s College di Oxford l’ottantesimo compleanno di Ralf Dahrendorf. Nell’occasione si è tenuto, in sua presenza, un seminario internazionale nel quale si è affrontato, nelle diverse prospettive tipiche delle scienze sociali, il topos della libertà, un tema che è stato la stella polare della sua vita di pensatore a cavallo tra mondo accademico ed impegno politico. L’evento è stato coordinato dal professor Timothy Garton Ash che SMP ringrazia caldamente per aver autorizzato la pubblicazione, qui di seguito, di due importanti interventi ora raccolti nel libro da lui stesso curato On Liberty.The Dahrendorf Questions (University of Oxford, 2009).
Prevenzione e repressione nel contrasto al riciclaggio : un’indagine comparata tra Italia e Germania
(2023)
The doctoral thesis provides a comparative study of the Italian and the German crime of money laundering. Although the topic of the essay is double, its final purpose concerns solely the Italian criminal provision (article 648-bis of the Italian Criminal code, art. 648-bis c.p.) in the attempt to thoroughly investigate its offensiveness, underlying legal interest and legitimation as well as to propose a restrictive interpretation.
The first chapter defines the research topic and the comparative methodology which shall be used throughout the thesis. The comparison is hereby intended as a tool to not only describe, but also contextualize the German legislation and create a “dialogue” with the italian criminal provision. Also, the first chapter lays down the three fundamental questions upon whom the analysis will be built (“from where?”, “what?” and “who?”) and offers a conceptual framework of the crime of money laundering by enlightening the existing liaison between this criminal offence and the paradigm of crime-prevention; European and supranational law; and the activities of prosecution and intelligence.
The second chapter delves into the question “from where?”, that is, the question of the role and the meaning of the predicate offence in money laundering’s prevention as well as repression. Therefore, the topic of the predicate crime is examined both from the angle of the anti-money laundering obligations for private actors and from the strictly penal angle. The question of the contribution of the predicate offence to money laundering’s offensiveness is specifically investigated with regard to both supranational and national law (including the most recent reforms that took place in Italy and Germany).
The third chapter is dedicated to the question of “what” is money laundering. This topic is first of all addressed from a pre-normative point of view. To this end, the chapter begins with a survey of relevant criminological theories that have been developed in order to explain, on an empirical basis, the phenomenon of money laundering and its effects on economy and society. The chapter then moves on to the criminal law provisions by examining the shape and current interpretation of the national crimes of money laundering and interrogating their suitability in the light of the criminological suggestions.
With a view to drawing some conclusions on the Italian crime of money laundering, the fourth and last chapter explores the question of “who” launders, meaning the possibility for the author of the predicate offence to be punished as self-launderer. In this context, self-laundering is examined as a form of both rationalization and extremization of the crime of money laundering. Lastly, the doctoral thesis summarizes its findings and proposes a restrictive interpretation of art. 648-bis c.p.
La distinzione fra apollineo e dionisiaco è ritornata di moda grazie a Friedrich Nietzsche, che se ne è servito nella sua famosa opera La nascita della tragedia dallo spirito della musica. Questo scritto, tuttavia, non persegue affatto l’intento di contribuire a comprendere questi concetti, ma si serve di questa distinzione per spiegare due aspetti di colonialismo d’insediamento in forma di stato, con particolare riferimento all’esempio dell’Africa Sud Occidentale e della sua capitale Windhoek. Come è noto, Apollo veniva considerato il Dio del sole e della ragione, mentre Dionisio era visto come il Dio dell’ebbrezza e dell’estasi. Nel presente contesto, l’apollineo rappresenta il sogno utopico di potere di stato coloniale, comportante il diritto assoluto all’uso della forza, a giudicare, a proteggere ed a praticare una politica attentamente pianificata, mentre il dionisiaco rappresenta, grosso modo, la mentalità pionieristica dei coloni e le loro tendenze anomiche, derivanti alla fin fine dall’illegittimità incontrastata dell’intero progetto coloniale. Nello stesso tempo questo scritto si avvale di un altro contrasto: giorno e notte. È usato in senso metaforico – ma non esclusivamente. E mentre il primo rispecchia “il regno della luce”, basato sul potere dello stato e su una vita pubblica che evidenzia le caratteristiche di società civile, la seconda rappresenta la fase del giorno in cui la notte scende ed il controllo da parte dello stato viene a cessare del tutto, mentre la «vita coloniale sotterranea» si risveglia.
La sfida del nominalismo alla realtà degli universali (sia in filosofia che in teologia) è stata un motore del pensiero moderno. Tradotta in termini estetici, ha favorito la resistenza alle generiche convenzioni e ha contribuito a minare le nozioni essenzialiste della forma estetica. Theodor W. Adorno ebbe una risposta tipicamente dialettica al nominalismo, plaudendo alla sua sovversione delle reificazioni categoriche, ma allarmato dal suo livellamento indiscriminato della distinzione tra concetto e oggetto, che poteva anche cancellare la distinzione tra opere d'arte e oggetti di uso quotidiano. In termini musicali, ha apprezzato l'enfasi nominalista sui singoli lavori rispetto alle generiche categorie formali e ha elogiato la rivoluzione atonale di Arnold Schoenberg. Ma era anche consapevole del fatto che, portato all'estremo, il nominalismo poteva condurre al dominio soggettivo di una natura considerata priva di proprie caratteristiche essenziali. Nella sua tardiva riflessione sulla musique informelle, ammirò una musica che evitava sia le categorie reificate che il dominio soggettivo dell'apparente contingenza del mondo materiale, una musica che esprimeva un nominalismo che avrebbe potuto essere meglio chiamato "magico" piuttosto che "convenzionale".